Chi sono
Ciao, sono Jenny e sono una Social Counselor. Mi sono laureata in Sociologia – ormai qualche anno fa – e, successivamente, ho optato per una specializzazione in Servizio Sociale, ma mi piace pensare che non siano queste le mie migliori credenziali.
Sono rispettosa, empatica, onesta, e pragmatica, ma ciò che credo mi renda una counselor, anzi, una buona counselor, è l’innata capacità di ascoltare attivamente (ascoltare con estrema attenzione, comprensione ed empatia) l’interlocutore. Sono infatti una persona abbastanza taciturna nel privato e questo, da sempre, mi ha allenato al piacere dell’ascolto.
Per me ascoltarti e comprenderti non sarà mai un peso! Sarà un piacere!
Il mio metodo
Come mi piace dire sempre: il mio metodo è non avere un metodo.
Io rifiuto gli schemi standardizzati e generalizzati della psicologia che necessitano di incasellare l’individuo per comprenderlo e aiutarlo. Credo, invece, nell’unicità dell’individuo.
Ogni persona è un universo a se stante, col proprio carattere, la propria personalità, le proprie qualità, i propri difetti e soprattutto la propria e unica storia personale.
Non si può ridurre la complessità dell’animo umano in categorie fisse! Per ogni persona occorre trovare una soluzione ad hoc attraverso una relazione counselor-cliente basata sulla fiducia e il rispetto.
Ciò che contraddistingue il mio lavoro non è tanto il metodo, quanto più il mood, preferisco infatti creare una situazione e un ambiente – spesso informali – in grado di mettere a proprio agio la persona.
Dicono di me
Il mio percorso di counseling mi ha aiutata a non sentirmi costantemente inadeguata. Ho imparato, grazie al lavoro con Jenny, a guardare le mie stranezze come a delle peculiarità, liberandomi dal bisogno di omologarmi, ho iniziato a vivere la mia quotidianità per come desideravo realmente e non per conquistare una ipotetica approvazione esterna.
Sono un uomo introverso che fa fatica ad aprirsi, specialmente con le donne, ma devo dire che l’atteggiamento informale di Jenny (non vuole essere chiamata dottoressa) mi ha aiutato a mettermi a mio agio e ad aprirmi.
Ho contattato Jenny per aiutare mio figlio che stava sempre chiuso in camera a giocare ai videogames, ma sinceramente ero un po’ titubante all’inizio quando mi ha proposto di parlare con mio figlio online durante una partita alla playstation. Mio figlio invece, seppur non entusiasta di dover parlare con un estraneo, ha accettato di fare questa prova e credo si sia trovato bene perché dopo solo la seconda partita insieme a Jenny ha deciso di parlarci direttamente su Skype.
Non so se utilizza la stessa tecnica con tutti i ragazzi ma sicuramente col mio ha funzionato! Adesso gioca ancora ai videogames però il suo umore pare migliorato, gli insegnanti dicono che il suo rapporto con i compagni è migliorato e due volte a settimana esce di casa per andare a ping pong.